giovedì 20 marzo 2014

La Grotta di Monte Sant'Angelo

Adagiato sulla cresta del" Monte degli Angeli", il paese di Monte Sant'Angelo è uno dei comuni più alti della Puglia con i suoi 796 metri s.l.m. Questo singolare paese si affaccia sul blu profondo dell'Adriatico e su tutte le sfumature di verde dei boschi di castagni, di monte Sacro, di monte Spigno e della Foresta Umbra.

Monte Sant'Angelo deve la sua fama alla "Apparizione" dell'Arcangelo Michele avvenuta per la prima volta nel 490. Le altre "Apparizioni" avvennero nel 492 e nel 493.   Questo è tramandato dal "Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano". Sulla Grotta, dove avvennero fatti prodigiosi testimonianti la presenza dell' Arcangelo, fu costruita una Basilica. 

Nell'atrio superiore sopra la porta d'ingresso di destra sono scritte in latino le parole di Giacobbe: "Questo è un luogo terribile! Questa è la  Casa di Dio e la  Porta  del Cielo".

La Grotta-Basilica divenne meta di pellegrinaggio. Di quì passarono i pellegrini che andavano in Terrasanta, i Crociati e gli immancabili "Templari", custodi di antichissime conoscenze, che avevano anche il compito di perpetuare l'idea dell'eterna lotta tra il Bene e il Male e controllare che certe  Porte fossero sigillate con un Tempio cristiano. Pare che la Grotta di Monte Sant'Angelo sia una di queste "Porte" ed è  difesa dall'Arcangelo Michele che  volle appunto che quì fosse innalzata la Casa di Dio.

Si dice che possa essere molto rischioso visitare questo  luogo nelle ore notturne perchè è dimora  di forze sovrumane. Si narra infatti la seguente leggenda:

"Nel  1022 l'imperatore tedesco Enrico II si trovava in Puglia e, conoscendo la fama del Santuario di Monte Sant'Angelo, si recò, con tutto il suo seguito, in pellegrinaggio alla Grotta-Basilica. Dalla gente del posto seppe che misteriose luci illuminavano la Grotta di notte. Giunto il tramonto tutti uscirono ma l'imperatore rimase perchè desiderava trascorrere la notte a pregare nella solitudine della Grotta.  
Ad una certa ora cominciò a vedere entrare una moltitudine di Angeli luminosi e subito dopo entrò il "Principe degli Angeli: Michele" il più luminoso di tutti. All' Arcangelo Michele ,nella tradizione  Dio ha assegnato le funzioni di: Giudicare, Benedire, Umiliare e Calpestare,  in altre parole è la Bilancia, la Spada e il Pugno di Dio. Se poi aggiungiamo, sempre secondo la tradizione, che nei luoghi che deve difendere dal Male, in qualunque modo esso si presenti, arriva con la Tempesta e il Terremoto, non è poi tanto difficile immaginare che la visione di questo Arcangelo è a dir poco impressionante. 
E infatti Enrico II cominciò a tremare da capo a piedi.  Michele gli disse che non doveva avere alcuna paura ma lo percosse lievemente sul fianco. 
Quando l'imperatore lasciò la  Grotta era paralizzato dalla paura e da quel giorno zoppicò per tutta la vita."

Si dice tutt'ora nel Gargano che la Grotta dell'Arcangelo Michele è "per gli esseri umani di giorno e per gli Angeli di notte". Nessuno infatti osa entrarvi dopo il calare delle tenebre.

Al prossimo mistero garganico. Ciao.



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