Vi racconto oggi la leggenda della città di Uria.
La vera ubicazione dell'antichissima città non è certa, in questa versione della leggenda è collocata sulle sponde del lago di Varano a nord del Promontorio garganico. Pare che tanto,tanto tempo fa, il lago fosse una insenatura e in essa approdarono antiche popolazioni fondatrici di Uria che col tempo divenne una grande città con grandi palazzi, colonne, strade lastricate, e stupendi giardini.
La città aveva un accogliente porto dove arrivavano navi commerciali da tutto il Mediterraneo. Era una città ricca, circondata da immensi boschi di querce e faggi e centinaia di pecore e mucche pascolavano sulle montagne vicine. Poco lontano dalla città vi erano due templi molto belli. Uno era stato edificato vicino ad una sorgente ed era dedicato al dio Apollo ,una divinità della Luce. Essendo le acque della fonte curative molta gente si recava in devoto pellegrinaggio a questo tempio.
L'altro si trovava più in alto, in un bosco di querce ed era dedicato ad Artemide che era la sorella gemella di Apollo ed era venerata come dea della Luna e della Notte, delle fanciulle adolescenti, della Natura selvatica e della caccia. Qualcuno la vuole anche protettrice delle partorienti perchè un mito dice che Artemide nacque per prima e aiutò la madre a far nascere Apollo (tenete sempre presente che stiamo parlando di divinità e tutto era possibile).
Uria era proprio una città prosperosa e felice e molto devota alle sue divinità che si propiziava con offerte di fiori, frutta, messi,canti e danze. Centinaia di anni dopo i culti cambiarono ma la gente rimase sempre buona e devota alle nuove divinità.
Ad un certo punto della sua storia arrivò dal mare un re malvagio di nome Tauro che invase e conquistò la città. Tauro non credeva in alcun dio e fece distruggere ogni luogo di culto e fece uccidere tutti i sacerdoti. Con il suo comportamento, le sue feste orgiastiche e le sue depravazioni condizionò anche i cittadini di Uria che col tempo divennero come lui: perfidi, corrotti e usurai.
A questo punto Dio si stancò di tanta malvagità e inviò l'Arcangelo Michele per punire la città corrotta. L'Arcangelo arrivò, come in tutte le sue missioni punitive, con il vento dell' Est, la Tempesta e il Terremoto. La terra tremò, le acque del mare prima si ritirarono e poi, gonfiate, si abbatterono con impeto nella insenatura e sulla città distruggendola. La città non riprese più il suo antico splendore.
Col passare dei secoli il lago fu separato dal mare da una strscia di terra e sabbia e quella che era una insenatura divenne un lago. Le zone circostanti il lago divennero zone di malaria e furono abbandonate dai pochi abitanti che si sparpagliarono su per le alture i loro discendenti fondando gli attuali paesi.
Quando tira forte il vento dell'Est e il lago mugghia in modo strano, ancora oggi si dice che quelli sono i lamenti del re maledetto che " MICHELE" continua a trafiggere con la sua Spada di fuoco.
Sono uno studioso di cultura popolare e ho appena iniziato una ricerca sulla leggenda di Uria, i cui esiti presenterò a un convegno internazionale di prossimo svolgimento. Sarei interessato a saperne di più riguardo alla versione qui pubblicata, poiché differisce da quelle da me finora reperite. Sarebbe possibile mettersi in contatto per discuterne?
RispondiEliminaCordialmente,
Vito